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Progetto

"L'arte di prendersi cura"

Ambito d’intervento:

Assistenza e Solidarietà Sociale

Il bisogno al quale il progetto intende rispondere:

Negli anni sono aumentate nelle nostre Case le richieste di aiuto e sostegno, non solo emotivo e spirituale ma anche economico, da parte di persone, italiane e no, colpite pesantemente dalla crisi economica e fortemente penalizzate da una società sempre più concentrata sulla performance, sugli interessi personali del singolo e concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Con il progetto si intende proprio rispondere ai bisogni economici, di riscatto sociale e autonomia di queste persone.

Il territorio interessato:

Regione
Emilia-Romagna
Provincia
RE

L’idea progettuale in sintesi:

Con il progetto “L’arte di prendersi cura” intendiamo favorire alcuni percorsi rivolti a persone in stato di fragilità economica e/o sociale, disabili e non, al fine di rendere concreti i principi di pari opportunità cercando di favorire processi di reale integrazione contro ogni forma di esclusione e di emarginazione. L’idea è quella, in primis, di ascoltare i bisogni dei singoli e, una volta vagliate le richieste che, abbiamo visto in questi anni essere di vario tipo (dall’aiuto per pagare affitti e bollette; sostegno per cure mediche o per acquistare una macchina e gli strumenti per iniziare un’attività in proprio) affiancare a queste persone un volontario che possa non solo verificare l’effettivo utilizzo del contributo ma soprattutto prendersi cura della loro persona tutta intera, e non solo del suo bisogno contingente, attraverso incontri periodici di dialogo, ascolto e verifica in modo da favorirne una futura autonomia ed emancipazione, riscatto personale e crescita.

Punti di forza del progetto:

Riteniamo che i punti di forza del progetto siano quelli di: – Sviluppare opportunità di vita autonoma e di integrazione nel tessuto sociale dei soggetti ad oggi più fragili ed emarginati e quindi più a rischio di esclusione sociale e di cadere nella microcriminalità, dipendenze, depressione; -Favorire la rete di relazioni; – Promuovere una cultura di solidarietà e di coinvolgimento del volontariato. -l’attenzione rivolta non più alla disabilità ma alla persona nella sua interezza.

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Informazioni sull’ Associazione che propone il progetto

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CONGREGAZIONE MARIANA DELLE CASE DI CARITA’
VIA SAN GIROLAMO,24
1956

Missione:

La Congregazione Mariana delle Case della Carità è un’associazione pubblica di fedeli (laici, Carmelitane Minori, Fratelli della Carità, Secolari, Famiglie) nata nella diocesi di Reggio Emilia nel 1956. Le sue case d’accoglienza a carattere religioso, sono presenti in Italia e nel mondo. La sua principale “missione” è essere seme di speranza per i più fragili della società e fare famiglia con loro in un’ottica di inclusione e gratuità (non esistono rette ma solo contributi volontari dei singoli)

Visione:

La nostra visione si riassume in quattro parole chiave: parrocchialità (non siamo soggetto a parte ma innestato nel quadro delle attività parrocchiali); gratuità (non esistono rette, ma ci si avvale delle elargizioni liberali e del contributo personale e volontario dei singoli); fare famiglia (tutti i membri della comunità vivono come una sola famiglia, dove ognuno porta il proprio aiuto e contributo nonché le diverse abilità; sacralità (siamo case d’accoglienza a carattere religioso).

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